Nell’omologazione generale essere unici è un dovere.
Viviamo in una società che ci vuole tutti uguali, la stessa scuola si prefigge di insegnare con gli stessi parametri a persone che sono l’una diversa dall’altra, iniziando a spegnere fin da piccoli la nostra unicità. Per questo motivo sono sempre più convinto che la scuola non debba “formare” ma “informare” e non deve cercare di "plasmare" l'allievo ma guidarlo nella propria crescita personale.
Forse questo è chiedere troppo ad una società dove il “diverso” non è visto come una risorsa ma un qualcosa da temere, una società che si fonda sull’omologazione e nella quale tutti devono avere le stesse necessità, gli stessi bisogni, gli stessi obiettivi e percorrere una strada ben definita per tutta la loro vita.
Dobbiamo invece imparare a conoscere ed apprezzare la nostra unicità per scoprire cosa possiamo offrire di unico al mondo. Solo conoscendo a fondo te stesso puoi avere una vita piena di soddisfazioni e a tal proposito ti consiglio il mio articolo: Cambia la tua vita in 3 mosse, troverai dei consigli utili per iniziare il cambiamento fin da oggi.

Ogni persona è unica e irripetibile!
L'essere diversi ci rende interessanti e fa sì che ognuno di noi possa essere un piccolo patrimonio per la comunità.
Tanti anni fa un mio caro amico, quando entrambi avevamo 18 anni, fece la sua prima esperienza di viaggio da solo in Egitto. Al suo ritorno mi raccontò di deserti sterminati, del calore del sole così forte da bruciare in pochi minuti la sua pelle chiara, vidi le piramidi nei suoi occhi mentre mi raccontava di quel viaggio incredibile. Grazie alle sue parole mi trasmise quello che era per lui l’Egitto e mi fece vivere quella sua esperienza in un modo unico e speciale. Lo stesso mio amico, oggi quarantenne, tornato da una vacanza nelle Filippine, durante l'aperitivo, mi ha parlato della sua nuova avventura. La mia delusione fu davvero grande quando resi conto che il suo “racconto” consisteva semplicemente nel passare il dito sul suo Smartphone per mostrarmi foto che probabilmente avrei trovato molto simili su internet o su un catalogo di viaggi. Questo fatto mi ha dato molto pensare.
Dove è finito il racconto emozionante?
Dove sono finiti quegli occhi che brillavano nel descrivere i momenti speciali?
Si sono forse persi nell’omologazione a cui questa società ci sta portando?
Ti ho raccontato questo breve aneddoto con l’intento di far emergere quanto la nostra unicità ci renda affascinanti e quanto sia importante preservarla al fine di risultare interessanti dal punto di vista personale e professionale.

Dobbiamo avere il coraggio di essere davvero noi stessi, accettare la nostra diversità e quella delle persone che ci circondano, ma per farlo dobbiamo capire che ogni persona, come ogni essere vivente, è perfetta nella sua imperfezione.
Questo concetto di unicità è di estrema importanza quando si parla di benessere, al fine di comprendere le nostre esigenze e quelle delle persone che ci circondano.
Lavoro nel settore benessere da 20 anni ed ho capito che per aiutare davvero una persona la devi comprendere a fondo e ci riesci solo quando rimuovi il giudizio ed impari ad accettare la tua unicità e l'unicità altrui.
Riconoscere ed accettare la tua unicità può cambiare drasticamente la tua vita anche dal punto di vista professionale perchè riesci a costruire con estrema precisione il tuo Personal Brand e fare il primo passo per raggiungere il successo.
Per utilizzare la tua per creare un servizio unico e appetibile ho preparato una guida essenziale per l'operatore del benessere: Comunicazione Olistica | Guida al Marketing del Benessere. Tutto quello che c'è da sapere per iniziare a promuovere i tuoi servizi legati al benessere e alla cura della persona.
E tu riesci ad accettare la tua unicità?
condividi l'articolo
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su pinterest
Condividi su skype
3 Comments
Elena
Grazie mille per l’articolo!
Maria Teresa
INFINITAMENTE GRAZIE PER L’ARTICOLO
Maria Teresa
INFINITAMENTE GRAZIE PER L’ARTICOLO