Elimina il dolore con l’ascolto

Mal di schiena e cervicalgia, a volte il dolore è necessario.

Che tu soffra di mal di schiena, dolore al collo oppure di pesantezza delle spalle, devi sapere che il tuo corpo non ti fa soffrire senza un motivo, ma per una ragione che devi imparare a scoprire.

Non mi stancherò mai di ripetere che il dolore è necessario per comprendere cosa sta dicendo il nostro corpo.

In verità, quando senti dolore, il tuo corpo non sta solo parlando ma sta urlando.

Questo accade perché quando il corpo si limita a “sussurrare” con dei fastidi, oppure quando “parla” con dei sintomi lievi, noi non l’ascoltiamo e lasciamo correre, al limite prendiamo un antidolorifico per non sentire il fastidio e tiriamo avanti.

Adesso immagina il tuo corpo come se fosse un bambino che sta soffrendo e che urla richiamando l’attenzione dei propri genitori. Se i genitori si allontanano il bimbo urla più forte! Se invece i genitori si avvicinano, lo calmano e cercano di capire cosa lo turba allora le urla si riducono, spesso fino a cessare del tutto. Immagina il tuo corpo come quel bambino che ha bisogno di attenzioni e di aiuto. Impara ad ascoltare i segnali che vengono dal tuo corpo e riscopri il tuo benessere.

Appunto per questo condivido a pieno la frase:

La cura per il dolore è nel dolore.

Rumi

Prenditi cura dei tuoi pensieri.

Celestino


Capire il dolore per curarti

In verità non si cura il dolore, ma si aiuta la persona a superare un momento difficile. Il dolore è semplicemente la comunicazione che cessa quando viene eliminata la causa del disagio, sia esso fisico, mentale o emozionale.

Un’altra frase sul dolore che mi ha colpito e mi ha, in un certo senso, illuminato è questa:

Più grande è la tua capacità di amare e maggiore sarà la tua capacità di sentire il dolore.

Potrebbe sembrare una frase banale se contestualizzata nel rapporto con gli altri, nel senso che più ami il prossimo e più sei sensibile alle sue azioni e certe volte tali azioni possono far male.

Se invece riportiamo questa frase al concetto di amor proprio, amore per il proprio benessere ricercando salute ed equilibrio, allora discorso si fa ancor più interessante. Nel senso che più ami te stesso e più diventi sensibile a quello che il tuo essere ti comunica, siano esse sensazioni positive o negative.

Ecco che amare sé stessi vuol dire comprendere il proprio essere e ascoltarlo al fine di ritrovare e mantenere il proprio benessere.

Ti sembra da egoisti focalizzarsi sul proprio benessere? Ti assicuro che non lo è, perché per amare gli altri devi essere in equilibrio ed in salute. Possiamo offrire solo quello che abbiamo e se abbiamo malessere e rabbia non possiamo offrire altro. Ho visto troppe persone annullarsi per gli altri e alla fine questi altri, che possono essere amici o la propria famiglia, semplicemente non li considerano. Questo accade perché annullando il proprio essere, il proprio benessere e la propria energia, non si riesce a dare nulla agli altri se non dei beni materiali, ma ti assicuro che quelli non bastano mai.

Quindi, per il bene di te stesso e delle persone a te care, devi imparare a star bene e a tal fine il primo passo da fare è ascoltare il dolore.

Dopo questa premessa voglio però addentrarmi nel mio campo che è quello della medicina e nello specifico della riabilitazione.

Anche in questo caso posso dirti che devi imparare ad ascoltare il sintomo per comprendere e per vincere il dolore.

Una nota casa farmaceutica pubblicizza un suo antidolorifico con queste parole: “L’infiammazione è la causa del dolore e per combatterla hai bisogno di questo prodotto”.

Premetto che non sono contro gli antinfiammatori in generale ma non condivido la superficialità con la quale vengono somministrati e ti spiego il perché.


Cos'è l'infiammazione

L’infiammazione è la risposta a un danno creato da uno o più agenti patogeni che possono essere: agenti fisici (come traumi o calore eccessivo), agenti chimici (come acidi), agenti tossici e da agenti di natura biologica (come batteri e virus).

Quando parliamo di risposta a un danno intendiamo una risposta di RIPARAZIONE DEL DANNO ED ELIMINAZIONE DEL FATTORE PATOGENO.

Infatti l’infiammazione è un processo di autoregolazione e nello specifico un sistema di autoguarigione presente in ognuno di noi. Nel caso dell’infiammazione, la risposta corretta è direttamente proporzionale all’intensità dell’agente patogeno a livello quantitativo e qualitativo.

Tuttavia, non dobbiamo dare per scontata una risposta corretta del nostro corpo.

Infatti c’è da premettere che solo in una persona sana a livello psico-fisico si avrà una risposta corretta di autoregolazione e autoguarigione.

Per questo motivo è indispensabile raggiungere e mantenere il proprio equilibrio pscico-fisico affinché il nostro organismo risponda sempre nel modo giusto.


I segni dell'infiammazione

Questi sono i 5 segni dell'infiammazione che avvengono con una intensità direttamente proporzionale al fattore patogeno:

In pratica se metto un piede in fallo e subisco una distorsione di caviglia, avrò una risposta infiammatoria direttamente proporzionale alla gravità del trauma.

In un corpo sano tutte le risposte sono corrette anche se si avverte molto dolore. Ho imparato queste nozioni al terzo anno di un corso Medicina Tradizionale Cinese, dove ho studiato l'importanza del flusso di energia che circola nel nostro corpo. Imparando a comprendere l'energia vitale si ha l'opportunità di approfondire molti concetti orientali tra cui i 7 Chakra e come sbloccarli. Questi concetti possono sembrare distanti dall'approccio classico, ma negli anni ho compreso come il lavoro a livello energetico può favorire il corretto evolversi dell'infiammazione per risolvere il problema rapidamente.

Tuttavia, a noi terapisti ci hanno sempre insegnato che il corpo è diviso in segmenti senza considerare nemmeno l'interazione tra i vari gruppi muscolari e la connessione tramite la Fascia, figuriamoci se ci insegnavano l'energia vitale. Eppure stiamo parlando della Medicina Tradizionale Cinese che ha una storia millenaria e tutt'ora è utilizzata da milioni di persone.


Come avviene l'infiammazione?

L’infiammazione, detta anche flogosi, consiste in una sequenza dinamica di fenomeni che si manifestano con una intensa reazione vascolare che inizia con la rottura di alcune fibre che portano alla liberazione di sostanze endogene che poi sono i mediatori chimici dell’infiammazione.

I fenomeni della risposta infiammatoria, comprendono vasodilatazione e aumento di permeabilità, che portano al passaggio di liquidi dai vasi al tessuto leso (creando l’edema) che poi porta anche all’infiltrazione di agenti riparatori nell'area di lesione.

L'infiammazione quindi è un processo, si doloroso e sicuramente limitante, ma indispensabile per riparare il tessuto danneggiato ed eliminare l'agente lesivo.

Tutti i segni dell’infiammazione, che abbiamo visto come il dolore, il calore, il gonfiore, il rossore e la limitazione funzionale sono legati alla vasodilatazione locale, cioè l’aumento di apporto di sangue nella zona lesa, che aumenta la tensione locale e quindi crea dolore, ma sempre in modo proporzionale al trauma.

Detto questo la domanda sorge spontanea, perché nessuno ci dice mai che l’infiammazione è un processo di guarigione?

Perché ci viene detto solo che l’infiammazione è la causa del dolore, ma non ci viene detto che è anche grazie ad essa che il dolore scompare?

Invece cosa ci insegnano? Che dobbiamo eliminare l’infiammazione al più presto e con tutti i mezzi altrimenti si cronicizza.

Tuttavia c'è da considerare che in medicina la “malattia acuta” si chiama così perché avviene improvvisamente ed ha una guarigione rapida.

Allora perché l'infiammazione dovrebbe cronicizzarsi (quindi continuare un processo di riparazione talvolta inefficace) in una persona sana? Quando è che l’infiammazione diventa cronica?

L'infiammazione diventa cronica quando hai una risposta immunitaria inefficace oppure quando la risposta è spropositata per ragioni legate al tuo stato di salute precario e allora in questo caso devi migliorare il tuo stato di salute generale.

Oppure l’infiammazione si cronicizza quando permane il fattore patogeno o non avviene una corretta e completa riparazione dei tessuti lesi.

Nel nostro esempio della distorsione di caviglia il fattore patogeno è il trauma e nello specifico la rottura (in gergo detta distrazione) di alcune fibre.

Immaginiamo che l’infiammazione per questa specifica distorsione ha bisogno di 13 giorni per riparare i tessuti lesi e quindi eliminare il dolore, gonfiore e la limitazione funzionale.

Se io invece applico degli antinfiammatori eliminerò l’infiammazione ed il dolore in 9 giorni, quindi potrò tornare a giocare a calcetto 4 giorni prima del previsto.

Se poi mi dici che devi giocare la finale dei mondiali saresti anche giustificato, ma nella vita di tutti i giorni devi considerare una cosa molto importante.

Se il tuo corpo impiega naturalmente 13 giorni per riparare la tua caviglia per quel trauma specifico e tu ne riduci il tempo a 9 giorni, devi sapere che il processo di riparazione non è terminato e c’è una probabilità che permanga una lesione che porta ad un’infiammazione leggera e costante della zona, cronicizzandola e irrigidendo i tessuti che in futuro saranno più soggetti a traumi.

Vuoi prendere un antinfiammatorio? Fallo! Ma sappi che non stai risolvendo il problema ma stai solo eliminando un mezzo di comunicazione e riparazione importante del tuo organismo.

E se proprio vuoi prendere un antinfiammatorio perché non sopporti il dolore allora, anche quando il dolore sarà ridotto, comportati come se il dolore lo avessi ancora e nelle prossime righe ti spiego il perché.

Devi vedere il dolore come la spia dell’auto. Sali in macchina e si accende la spia dei freni accompagnata da un fastidioso allarme acustico che richiama costantemente la tua attenzione. Non vuoi più sentire il segnale acustico e non vuoi più vedere la luce pulsante sul quadrante? Allora basta che tagli i collegamenti della spia e riposi occhi ed orecchie, ma sai bene che la tua auto non frena come si deve e vai piano piano dal meccanico più vicino.

Ecco come usare in modo sensato l’antinfiammatorio nei casi di dolori osteoarticolari, mal di schiena, cervicalgia o in alcuni traumi di bassa gravità.

Quindi la cosa più importante che voglio comunicarti oggi è che devi imparare a conoscere ed ascoltare il tuo corpo invece di spegnere i suoi segnali.

La natura non fa mai nulla per nulla e sicuramente non ci farebbe mai soffrire senza alcun motivo. Il tuo corpo non ti sta sabotando, sta semplicemente tentando di comunicare un disagio. La sofferenza è il richiamo estremo del tuo corpo e a volte anche della tua anima, poi sta a te scegliere se ascoltare oppure no.

Capisco che non è facile e non mi aspetto che dopo queste parole diventi il terapista di te stesso, ma almeno impara a capire che questi sono segnali importanti e se non sai decifrarli affidati alla persona giusta che sappia comprenderli al fine di trovare la radice del problema.

Se vuoi riparare i freni della tua auto di sicuro non la porti dall’elettricista che si limita a disattivare la spia sul cruscotto, ma la porti dal meccanico che è in grado di decifrare i segnali, che sappia scoprirne la causa e lavorare su di essa per riparare il guasto.

Anche se il tuo corpo è estremamente più complesso della tua auto il concetto è molto simile. Devi affidarti alla persona giusta che sappia leggere i segnali del tuo corpo e che ti renda partecipe del processo di guarigione. Perché, a differenza della tua auto, tu sei un essere vivente e devi essere tu a descrivere i segnali ed aiutare il terapista ad "aiutarti a guarire". Perché alla fine sei sempre tu a guarire, il terapista può solo darti una mano, ma il grosso lo fa il tuo organismo e la tua forza di volontà.

Quindi in caso di dolore impara ad ascoltare i segnali del tuo corpo e, se ne senti il bisogno, affidati alla persona giusta che sappia lavorare sulla causa del problema e soprattutto mettici tutta la tua volontà.

Guarda il mio video su questo argomento:

Per qualsiasi consiglio o curiosità io ci sono sempre.

Ti mando un grande abbraccio.

Celestino


E tu come affronti il dolore?

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